In questi giorni ho avuto finalmente il tempo necessario per guardarmi con la dovuta calma il libro fotografico "Bianca e nera ma bella" di Gianni Delsignore, sul Santuario di Oropa. Ne sono rimasto colpito.
Le immagini, tutte rigorosamente in bianco nero, propongono visioni di grandi spazi privi di presenza umana, acquistando un aspetto spirituale potente.
La solitudine diventa un elemento tangibile, quasi fisico.
Complici i ricordi di un lontano passato in cui da bambino, con l'adorata nonna "Rusin", passavo qualche giorno di vacanza al Santuario per quelle che erano considerate le sue ferie; queste immagini sembrano darmi il previlegio di poter passeggiare indisturbato tra quegli edifici e quei colonnati, tornare ad assaporare quelle sensazioni che solo i ricordi infantili ti sanno regalare.
I grandi piazzali, che a quei tempi mi sembravano immensi, la Basilica Antica dove, nella penombra e nel silenzio ci rifugiavamo per i nostri momenti di raccoglimento stringendoci vicini, i lunghi e labirintici corridoi dei padiglioni delle camerette di alloggio, dove immancabilmente ci perdevamo ed i corridoi degli ex voto, in cui la mia fantasia di bambino rimaneva inevitabilmente impressionata.
Un piccolo viaggio nel passato, un grande ricordo nella mia sfera personale.
Grazie Gianni.

Renzo Petterino